Elenco blog personale

sabato 29 giugno 2013

Mad World



"The dreams in which i'm dying
are the best i've ever had"

Mad World - Gary Jules

(I Tears For Fears mi perdoneranno.)

giovedì 27 giugno 2013

Un pomeriggio di lavoro



A me guidare piace. E anche parecchio. In sincerità, per il parcheggio lascio un po’ a desiderare, ma non c’è nemmeno da stupirsi. Non devo dimostrare che le donne riescono fare tutto meglio degli uomini. Conosco donne degne della 24 ore di Le Mans, ma io non faccio parte della categoria. Perché sono distratta. E poi sono una puntigliosa rompiscatole anche alla guida. Se ho la precedenza, me la prendo. Anche se questo mi è recentemente costato un’ammaccatura (lieve) alla fiancata.  

Ieri
 
Esco da casa per andare a lavoro in evidentissimo ritardo. Invece di fermarmi allo stop, rallento, certa che non ci siano auto in arrivo. Invece un’auto c’è. Per pochissimo non la urto. Imbarazzatissima nei confronti dell’uomo che, infuriato, scende dall'auto, mi preparo a chiedere scusa. Si avvicina pronto ad inveire contro di me, io apro lo sportello, gli sorrido (un po’ spaventata) e lui … mi chiede se sto bene, se ho avuto paura, poi mi dice che sono cose che possono capitare, l’importante è che nessuno si sia fatto male. Insiste affinchè passi io per prima e mi saluta con la manina festosa. Incredula, vado a lavoro. 
Arrivata con cinque minuti di ritardo. Ma considerata la quantità di tempo che trascorro lì, nessuno dice mai niente per un po’ di ritardo. 
Arriva uno a chiedermi un’informazione. Di sicuro non ancora trentenne. Occhiali e abbigliamento strani, un tatuaggio enorme sul polpaccio. Biascica qualcosa, non capisco. A volte sono rincoglionita. Mi limito a dirgli “Prego?” E lui, ridendo immotivatamente ed agitando il capo, mi risponde “Minchia, prego?!?”.  
Credendo di essere semplicemente cortese, mi “permetto” di augurare una buona serata ad un uomo, di solito molto allegro e simpatico. Invece ieri cosa mi risponde? “Buona serata? Ma buona serata un cazzo!”

Continuo a lavorare in silenzio per tutta la serata, per evitare che magari a qualcuno venga in mente di mandarmi a quel paese, viste le premesse. A fine serata viene il solito collega e mi comunica di aver capito ciò di cui avrei bisogno (ma chi ha detto che ho bisogno di qualcosa?). Ci vorrebbe qualcuno che mi scopasse continuamente, per una settimana intera, per sfinirmi, in modo da togliermi lo sguardo adorante nei confronti degli uomini che incontro. Lui si offre volontario per la terapia.
Lo sguardo adorante nei confronti degli uomini non andrà via nemmeno se mi scopassero continuamente per un mese.
Quello sguardo è amore.


 Il video di oggi non ha attinenza con il post. Mi è venuto in mente leggendo il blog di Francesco. Ecco cosa si ascoltava intorno a me alla fine degli anni '80. Io ero ancora una bambina, ma le radici sono qualcosa di forte, ed il bello della musica è proprio sopravvivere al tempo che passa. La qualità del video non è delle migliori, ma Mario Venuti così giovane merita proprio!

mercoledì 26 giugno 2013

Una testa come la mia

Sveglia con questa canzone:



Oggi  ho un umore che non saprei definire. A metà tra l’irritato e il solito modo d’essere. Mi secca ammettere di non sapere cosa mi turba o meglio, cosa mi infastidisce.
Non è la frivolezza, mia caratteristica imprescindibile, e nemmeno la mia curiosità, che spesso mi porta a spingermi un tantino oltre. Non ho mai avuto un gran talento nel distinguere una testa di cazzo da una persona a modo così, dopo lo scambio di poche parole. E non essendo un dono innato, dubito che imparerò a farlo ora che i trenta sono abbondantemente superati.

Adesso ho la certezza che carnalmente posso abbattere barriere, superare ogni tipo di imbarazzo, essere proprio me stessa. Adesso so che mi basta pochissimo per perdere ogni sorta di inibizione. Che mi si prenda dai capelli nel modo giusto, ad esempio. O che mi si stringano i polsi e mi si faccia chinare su di un tavolo. Mi accorgo che questa diventa sempre più la mia dimensione naturale. Fatta di sospiri e gemiti. Di brividi e di piacere. 

Poi però c’è l’altra faccia della medaglia. Se è di un cuore che mi ostino a dire di non aver bisogno, ho la necessità di una testa che sia simile alla mia. Anarchica. Che pensa in astratto. Non ingabbiata in certi sistemi. Naif. Stavolta mi riferisco ad una limpidezza di pensiero che non ha nulla a che vedere con la purezza di cui parlavo giorni addietro. È quasi una questione di etica. Un agire in un certo modo solo per il piacere di farlo. Non perché ci siano finalità sottese e/o nascoste. 

Una testa libera non ha prezzo. E meno male.


martedì 25 giugno 2013

Figure retoriche



Pochi giorni addietro mi sono ritrovata a parlare di figure retoriche con uno dei lettori che mi seguono dai primi post. Lui, che è sempre adorabile, il giorno successivo ha scritto queste parole per me:

Odo il caldo
Nella tua rossa bocca
Vedo morbido sapore
Nel tuo lussurioso odore
Mangio il tuo sguardo di mandorla
Assaporando i monti della tua carne voluttuosa
È candida trasgressione
È perversa santità
Entrando nel tuo umido e stretto desiderio
Un terremoto di vibrazioni mi scuote il petto
E bacio il tuo orgasmo fatato

Mi sono innamorata subito di questi versi. Innanzitutto perché li sento davvero miei, e poi perché il fatto che lui abbia dedicato un po’ del suo tempo a me, mi lusinga tanto.
Oggi è il suo compleanno, e quale occasione migliore per ringraziarlo di un gesto tanto carino?

Auguri!

 
Photo LaRossa

lunedì 24 giugno 2013

"Pensieri impuri"



Rischierei di essere noiosa e ripetitiva, di conseguenza non scrivo di quanto sia triste vedere che ci sono cose che non cambiano, sentimenti che non si affievoliscono, groppi in gola che senti come se fossero una parte di te. Parliamo d’altro, quindi.

A lavoro è venuta a trovarci una ex collega. Donna molto simpatica ed intraprendente. Ci ha raccontato che da poco sta con un giovane di padre africano e madre islandese. Lo ha descritto come un figo pazzesco. Abbiamo tutte dimostrato curiosità, investendola di domande. Ho ascoltato con grande interesse tutta la conversazione, poi, quando è giunto il mio momento, ho chiesto se, anche per il suo uomo vale ciò che si dice sugli africani e le loro dimensioni. Abbiamo sorriso tutte, soprattutto lei, ma la perbenista non ha perso occasione di bacchettarmi: “Sempre la solita. Tu ed i tuoi pensieri impuri!”

Impuro: che non è puro.
Ma esprimere sinceramente e senza macchinazioni i propri pensieri non è da puri? Non fingo di essere santa per poi fare l’opposto. Con nessuno. Mi propongo con tutti così come sono. Il fatto è che il sesso ricopre un abbondante 85% dei miei pensieri, e non esiste cosa che non interpreti in chiave sessuale. È un gioco, una maniera per sorridere, per alimentare la mia già fervida fantasia.
Che poi, i miei pensieri mica sono impuri. Se vedo un uomo che mi intriga, penso se gli piacerebbe che mi inginocchiassi davanti a lui e iniziassi a leccare e succhiare con tutta la dedizione di cui sono capace. Se il numero di uomini è superiore a due, invece, mi piace, per esempio, immaginarmi in situazioni affollate. Mi vedo bene impegnata su diversi fronti, con bocca, mani e orifizi tutti impegnati.

Inizia sempre tutto con uno scambio di sguardi. Mi accendo se vedo che chi ho davanti ha già intuito come sono e vorrebbe darmi ciò che voglio.

Le scriverò qui, queste fantasie. Per rendermi conto di quanto siano impuri i miei pensieri.



sabato 22 giugno 2013

Quello che non c'è



"Rivuoi la scelta,
rivuoi il controllo,
rivoglio le mie ali nere,
il mio mantello"

Quello che non c'è - Afterhours



venerdì 21 giugno 2013

Dalla finestra



Ci sono pomeriggi in cui la voglia di lavorare è pressoché nulla. In queste giornate apatiche posso fare solo due cose per ingannare il tempo: guardare l’orologio ogni 10 minuti o rivolgere lo sguardo a porte e finestre sperando di essere fuori.

Ieri

La mia attenzione è attirata da una coppia che cammina nel parcheggio. Entrambi sui quaranta, si tengono per mano. Poi si fermano, si dicono qualcosa, lui la bacia in maniera appassionata. La cinge con forza, le mette una mano tra i capelli, con l’altra le tocca voluttuosamente il culo. I passanti non perdono occasione di guardare e commentare. Io sorrido, quasi li invidio.
Poi si staccano, si guardano negli occhi, si baciano ancora e prendono direzioni diverse. Anzi, lui resta fermo e la guarda allontanarsi, inviandole con la mano un ultimo bacio. Poi salgono sulle rispettive auto e vanno via.

Io li conosco questi incontri. Appuntamenti in posti neutri, pubblici, che non possano destare sospetti/curiosità. La voglia di mescolarsi tra gente che compie gesti normali, per sentirsi quasi una coppia “normale”, magari dopo aver passato due ore ad amarsi, scoparsi, scambiarsi anima, sogni e, a volte, fare progetti che non si realizzeranno mai. Vivere una storia clandestina, in certi casi, può essere doloroso. Quando vorresti condividere con l’altro una gioia, o una preoccupazione. Quando hai bisogno di sapere se l’altro sta bene, ma in realtà non puoi contattarlo. Quando è la sua pelle che vorresti sentire addosso, ed invece c’è un altro che si muove dentro di te.
Per questo vorrei bandire i sentimenti.  



Anni fa lessi dei commenti a proposito di questa canzone. Giudicavano il testo “egoista”. Io l’ho sempre trovato sublime. E molto vicino a me.

Un sentimento. Egoista o altruista che sia. E' "solo" un sentimento.